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Come realizzare uno scambio link efficace dopo le modifiche dell'algoritmo di Google degli ultimi 2 anni

Dice bene Jacopo quando afferma che il link "rappresenta la base che sostiene il world wide web"; Internet è un immenso archivio che contiene milioni di ipertesti collegati tra loro da un continuo scambio di informazioni, liberamente reperibili e consultabili senza limitazione di orario o di confini geografici.

L'algoritmo Pagerank, annunciato agli albori del terzo millennio con l'altisonante "Bring Order to the web", aveva l'obiettivo di classificare su base democratica (e tutto sommato meritocratica) i documenti e le risorse presenti su Internet introducendo il concetto di citation ranking, assimilando il link ipertestuale ad un voto espresso dal titolare di un sito a favore di un altro sito. Il numero di citazioni, quindi, come metro di valutazione dell'importanza di una pagina web.

Inutile dire che le aspettative generate da questo tipo di ranking, sulla carta formidabile, sono state largamente disattese. Essendo, nella sua incarnazione iniziale, un parametro meramente quantitativo prima che qualitativo, l'ordine che l'algoritmo avrebbe dovuto portare si è presto trasformato in caos assoluto.

Nel 2006-quasi-2007, anche in considerazione delle modifiche che ha subito nel tempo la formula originale del Pagerank, non si può più prescindere da analisi strettamente qualitative della propria link popularity. Che s'intendano i link come favorevoli citazioni, veicolo di informazioni, fonte di traffico o semplicemente come Bancomat di Pagerank, è bene iniziare a comprendere che non tutti i "voti" sono uguali e che in determinate circostanze alcuni possono anche essere nocivi.

Per illustrare in modo semplice il diverso impatto che possono avere i link su un sito internet userò il termine "forza". Una forza multidimensionale, vista la mole di informazioni che porta con sè, che tuttavia renderò bidimensionale in virtù del taglio chiaro e concreto che voglio dare al post.

On Topic.
E' ormai comunemente accettato il principio secondo il quale gli inbound migliori, ai fini del posizionamento sui motori di ricerca, sono quelli provenienti da risorse "attinenti" con la propria. Un concetto, questo, assai semplice ed intuitivo. Eppure l'ambiente della search engine optimization professionistica (o presunta tale) pullula di Pagerank-addicted per i quali piazzare, sovente pagando, i propri link in ogni angolo del web rappresenta lo stato dell'arte della link building. Quantità e non qualità, basandosi sull'errato presupposto che un link è pur sempre un link!!!, e che pertanto abbia sempre un'utilità.

Ho suddiviso in quattro segmenti il concetto di forza tematica di un link:
 

  1. Overall: è il tema principale o dominante del sito, desumibile dal title tag della pagina principale, dai contenuti, inbound e outbound link;
  2. Title Tag: è il titolo della pagina web che contiene il collegamento ipertestuale;
  3. Page text: i contenuti testuali del documento linkante;
  4. Anchor (text): l'ancora, il termine (o, in caso di immagine, l'attributo ALT), su cui viene applicato il collegamento.
     

la situazione ottimale (=spinta maggiore) si ha quando il link viene "caricato" da tutti gli elementi che ne compongono la forza tematica.

Autorità e autorevolezza.
Il sogno proibito di ogni sviluppatore di motori di ricerca è offrire ai suoi utenti un elenco di documenti autorevoli e rilevanti per ogni chiave di ricerca. Quest'obiettivo è particolarmente evidente in motori evoluti come Google, che premiano i siti considerati "risorsa autorevole" con ottimi posizionamenti e maggior peso ai link in uscita.

Che cos'è per Google un sito autorevole? Tralasciando qualsiasi speculazione su Trustrank e affini, una risorsa è giudicata buona in base a:

  • Età del dominio;
  • stabilità del topic nel tempo;
  • qualità dei link in entrata.

All'inizio della sua esistenza, un dominio (o un sito, se preferite) si trova in una sorta di limbo. Un punto intermedio tra  la piena autorevolezza e il totale spam. Sarà la qualità dei contenuti (o la bravura del Seo) ad attirare citazioni da siti rilevanti e autorevoli, allontanandosi così dalla zona rossa (inconsistenza e spam) e stabilendosi nella zona verde (rilevanza e autorevolezza).

Questo è un aspetto della strategia di incremento popolarità che molti webmaster tendono a sottovalutare, nella convinzione che i link non possono mai essere dannosi. Ho assistito personalmente al ban di un sito la cui link popularity era basata unicamente su comment spamming e fake-blog creati e abbandonati dopo dieci minuti. E' un dato di fatto: troppi "bad links" possono nuocere, e non poco, all'immagine che un motore ha del sito e, nei casi più gravi, possono causare rimozione dall'indice.

Ritengo comunque che l'immagine sopra riportata valga più di mille parole.

Pagerank™
L'ultima tipologia di forza che prenderò in esame è il già più volte nominato PR. Bistrattato e snobbato nei salotti buoni, croce e delizia dei webmaster di basso profilo (la barretta verde che si accorcia e si allunga è, se vogliamo, un gran bel simbolo fallico), merce di scambio per i faccendieri del web. E' uno dei "cento parametri" che influiscono sul ranking di un documento, certamente non il più importante, sicuramente il più affascinante.

Acquisire un valore pagerank medio/alto (alias l'URL del Vostro documento riceve molti link in entrata) è importante perchè da esso dipende la quantità di risorse che Google vi riserverà: passaggi più frequenti degli spider, indicizzazione di un alto numero di pagine, maggior peso sugli outbound che inserirete.

Ecco quindi che nella costruzione del priceless link, l'inbound ideale, dopo che si è verificato il topic e l'autorevolezza della sua provenienza, sarà utile speculare sulla quantita di Pagerankveicolata verso la pagina target. Questo valore dipenderà essenzialmente da:

  • Pr REALE dell'URL (Il PR mostrato dalla Toolbar non lo è);
     
  • link (sia esterni che interni) presenti sulla pagina: less is better;
     
  • propensione del webmaster a vendere link che potrebbe essere causa di azzeramento del valore passato tramite link esterni.

Concludendo. I link sono un'arma di cui la search engine optimization non può fare a meno. Ma a differenza di un tempo, è di primaria importanza soffermarsi sulla qualità della propria popolarità: l'antico e ambiguo termine "link popularity" è stato ormai sostituito dal più consono "web's opinion". Non lasciate che i motori abbiano una brutta opinione del vostro sito.

a cura di MarketingRoutes.com


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